In ricordo di Franco Battiato
Quando muore un poeta siamo tutti più poveri e cresce in noi la sensazione di ritrovarci più soli. La notizia della morte di Franco Battiato ci coglie impreparati, come fa sempre la morte, certi personaggi fanno parte del nostro patrimonio comune, fatto di sentimenti, immagini, suggestioni, sogni. Le loro opere ci portano lontano, ci fanno spiegare le ali e ci rendono capaci di compiere viaggi inattesi, di compiere nuove scoperte. In tutta la sua carriera artistica Battiato è stato un esploratore, inoltrandosi in luoghi insoliti e difficilmente battuti da chi, come accade a tanti artisti e musicisti di oggi, preferisce strade più tranquille e sicure e non ama arrischiarsi in avventure poco rassicuranti.
Ha vissuto la sua vita più come un eremita che come un uomo di spettacolo, ha preferito indagare nelle profondità dell’anima umana, alla ricerca del senso della propria esistenza, lasciandosi condurre dal desiderio di comprendere i suoi turbamenti spirituali che sentiva di condividere con gli altri uomini; si è fatto ricercatore dell’Assoluto, del significato definitivo della vita, del porto d’arrivo.
Nelle sue canzoni, o meglio poesie con musica, ha voluto camminare sul limitare di una cima, in modo pericoloso ma esaltante, senza cedere alla via facile ma percorrendo quella più ardua e scomoda. Nei suoi testi sembra a volte di trovarci immersi in un turbinio di immagini e allusioni che ci disorienta, ci confonde, ma se facciamo maggiore attenzione scopriamo il piacere di viaggiare tra ricordi letterari, citazioni filosofiche, colori e profumi che ci parlano di luoghi lontani e belli. La sua musica, quasi un’eco del passato che risuona fino a noi, asseconda quei testi e dà loro il soffio sufficiente affinché possano librarsi e innalzarsi verso orizzonti ampi e sempre nuovi.
Auguro a questo nostro fratello, anche lui “Accademico dei Virtuosi”, di poter ora godere pienamente di ciò che ha tanto cercato qui sulla terra, in quella libertà che solo in cielo si può finalmente raggiungere. Ci mancheranno le sue ironie e i suoi voli, le emozioni condivise con garbo e delicatezza, la sua passione per l’anima e per il pensiero profondo, i suoi silenzi e il suo instancabile entusiasmo nell’indicarci nell’anima il mezzo più bello per viaggiare.
Mons. Marco Frisina